mercoledì 30 aprile 2014

La gestione di competenza esiste anche se per molti consiglieri e assessori è ancora " questa sconosciuta "


Sono due i momenti fondamentali dal punto di vista contabile-finanziario di un ente locale: il bilancio previsionale e il bilancio o rendiconto consuntivo. Un passaggio teorico fondamentale per chi, in sede di consiglio, ancora si chiede: " Ma competenza chi? Dici a me? "
Perché lo sono? Il motivo è semplice. Ognuno di noi per poter fare degli acquisti deve prima verificare quanti soldi ha in tasca. La stessa operazione ha luogo nelle pubbliche amministrazioni ma in un arco temporale che fa riferimento ad un anno definito come esercizio finanziario.
Nel bilancio di previsione, un ente locale controlla di quante risorse dispone per il futuro e per l’ appunto fa delle previsioni, mentre il rendiconto consuntivo rappresenta quanto quelle previsioni di entrata e di spesa programmate nel bilancio previsionale, sono state attese o disattese.
Un ente perciò predispone prima un bilancio di previsione che deve essere approvato dal Consiglio comunale su proposta della giunta entro il 31 dicembre di ogni anno e poi necessariamente, dovrà approvare il rendiconto entro il 30 aprile dell’ esercizio finanziario di riferimento.

La gestione a cui fa riferimento il bilancio di previsione si definisce di competenza e le entrate e le spese sono denominate rispettivamente nei termini di accertamento e impegni. Solo una volta approvato il rendiconto perciò si può valutare quanto una previsione economica ha inciso effettivamente nella realtà.


Ci sono principalmente due fattori che incidono negativamente e che possono creare un disallineamento tra ciò che si prevede(bilancio previsionale) e ciò che accade( rendiconto consuntivo). Sono i debiti fuori bilancio e i residui

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